IL PATTO / EL PACTO

Multiracial Hands Making a Circle

BEATRIZ RUSSO

Desidererai altri corpi,

anche se non lo dirai.

Li guarderai con la coda dell’occhio

mentre ti guardo cedere

all’antico patto dei fedeli

con le palpebre che si abbassano per la nostalgia

e quella rassegnazione di un futuro

custodito nella mia dogana.

 

La lotta dei devoti

che un tempo sottomettevano i loro impulsi

all’onore delle caste protette

è finita.

Non devi arrenderti ora

all’eredità genealogica,

né vegliare sui coltelli dei barbari

che annientano i figli.

Perché loro crescono al riparo

del loro tempo, con la guardia sociale

che copre le loro spalle

e un nuovo impegno per la libertà

dei loro progetti.

 

Non devi temere, se non in minima parte,

il sesso più promiscuo

se riversi il tuo desiderio con cautela.

Le Veneri hanno concluso il loro regno,

i loro templi sono caduti, hanno ceduto

il loro veleno al lattice nelle trincee,

e i vaccini

scorrono immuni alle loro munizioni.

 

Non è un tradimento il fatto di voler

dialogare con altri corpi.

La tua conversazione non mi appartiene.

Il linguaggio delle passioni

non è solo un dominio della voce,

ma anche della vista e dell’udito,

del gusto e del tatto più loquaci.

Come pronunceremo, allora,

il verbo dei sensi

se entrambi lo mettiamo a tacere

con il lessico dell’abitudine?

 

Torniamo al tempo

dei raccoglitori,

raccogliamo baci e carezze,

riempiamo la casa

di tesori silenziosi

e di nuove abilità

di espressione corporea.

Rivestiamo il nostro letto

con neologismi e costruiamo

palazzi d’amore inespugnabili

di porte girevoli.

 

C’è amore se ti dico

che non infrangi nessun accordo.

Il tuo corpo non appartiene a nessuno,

per non essere, non è nemmeno tuo.

Appartiene al tempo innamorato

che lo cambia a suo capriccio,

lo accompagna con i suoi giorni,

lo invecchia nella memoria,

e lo custodisce finché non lo inghiotte

con la sua grande bocca di fuoco,

crematorio della carne e delle sue ombre.

 

 

 

El pacto

 

Desearás otros cuerpos,

aunque calles.

Las mirarás de reojo

mientras yo observo cómo vas cediendo

al antiguo pacto de los fieles

con tus párpados caídos de nostalgia

y esa resignación de futuro

retenido en mi aduana.

 

La pugna de los devotos

que antaño sometían sus impulsos

al honor de las castas protegidas

ha finalizado.

No has de rendirte ahora

al patrimonio genealógico,

ni velar por los cuchillos de los bárbaros

que aniquilan a los niños.

La prole crece al resguardo de su tiempo,

con la guardia social

cubriéndole las espaldas

y un nuevo compromiso con la libertad

de sus designios.

 

No has de temer, si quiera,

el sexo más promiscuo

si viertes tu deseo con custodia,

Las Venéreas han culminado su reinado,

han caído ya sus templos, se ha rendido

su veneno al látex en las trincheras,

y las vacunas

fluyen inmunes a su munición.

 

No es traición que quieras

dialogar con otros cuerpos.

No me pertenece tu conversación.

El lenguaje de las pasiones

no es dominio de la voz,

también es de la vista y el oído,

el gusto y el tacto más locuaces.

¿Cómo se pronuncia, entonces,

el verbo de los sentidos

si ambos lo acallamos

con el léxico de la costumbre?

 

Regresemos al tiempo

de los recolectores,

hagamos acopio de besos

y caricias, colmemos el hogar

con tesoros silenciosos

y nuevas destrezas

de expresión corporal.

Vistamos nuestro lecho

con neologismos, y construyamos

palacios de amor inexpugnable

de puertas giratorias.

 

Hay amor si te digo

que no incumples ningún acuerdo.

Tu cuerpo no es de nadie,

por no ser, no es ni tuyo.

Es del tiempo enamorado

que lo muda a su capricho,

lo acompaña con sus días,

lo envejece en tu memoria,

y lo atesora hasta engullirlo

con su gran boca de fuego,

crematorio de la carne y de sus sombras.

 

 

ENDOXA - BIMESTRALE POESIA

Lascia un commento