Mese: Maggio 2018

LE PAROLE MI DANNO UN PESO: MANGIAMO QUELLO CHE DICIAMO

RICCARDO DAL FERRO Una dieta povera di parole corrisponde ad un esile orizzonte del mondo. Compito del linguaggio, secondo Gilles Deleuze, è quello di “allargare” l’orizzonte entro cui si svolge il mio mondo. Nel suo Abécédaire, il filosofo francese infatti afferma che la spinta letteraria, ovvero la manifestazione più efficace del peso delle parole, è…

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RUN UP AND SHUT UP

SAVERIO FATTORI Correre ti svuota, ti lascia esanime e soddisfatto, autarchico, chiuso in una bolla. Non è il fungo nucleare che ti va dalla bocca dello stomaco al cervello, come l’eroina, non è il botto finale dei fuochi d’artificio, come le cocaina. È altro. Per diversi minuti dopo una attività di buon livello te ne…

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TRADIMENTO

PIER MARRONE   “Non fare giungere alla lingua i pensieri che hai in testa” dice Polonio nel monologo che Shakespeare gli fa recitare nell’Amleto, dove sembra enunciare minimalistiche regole di cortesia. Ma Polonio è anche consigliere di Stato nel regno di Danimarca. Il suo nome deriva da “polus”, che in latino indica il bastone del…

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RIPE(N)SARE LE PAROLE PER SUPERARE I DUALISMI

EMANUELE AMBROSIO   Nell’ambito del problema della definizione di cos’è l’uomo, della sua essenza e di cosa lo contraddistinguerebbe rispetto agli altri animali, tra gli elementi precipui, il linguaggio è quello che ha goduto e che gode tutt’oggi di una considerazione particolare, cioè quella di essere tra gli elementi più rilevanti che costituiscono specificamente l’ontologia…

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FRATERNITÀ, RIVOLUZIONE FRANCESE E LINGUISTICA COMPUTAZIONALE

CESARE VETTER La «fraternité» ha un ruolo di «parent pauvre» nel lessico della rivoluzione, come afferma Mona Ozouf e come unanimemente e a lungo è stato sostenuto dalla storiografia rivoluzionaria? Alla luce delle nuove potenzialità di ricerca aperte dalla digitalizzazione delle fonti e dalla messa in campo degli strumenti della linguistica computazionale la risposta va…

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LA BILANCIA INFRANTA: IL PESO DELLE PAROLE, LA FOLLIA DEGLI STRUMENTI DI MISURAZIONE

MATTIA DE FRANCESCHI Da tempi immemori, il nostro rapporto con le parole è avvolto nella fine patologia della personificazione: significanti fragili e sempre in divenire, vibrazioni eteree modulate da pezzi di carne per l’uso di altri pezzi di carne, frattaglie intombate dietro vaghi grafemi su lapide di foglio, esse si trovano a dover sopportare il…

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SUL LINGUAGGIO DEI GESTI

FABIO CIARAMELLI   Partirò da un aneddoto che ha per protagonisti  Ludwig Wittgenstein  e Piero Sraffa. Il grande filosofo austriaco e l’altrettanto grande economista italiano insegnavano ambedue a Cambridge ed erano amici.  Si racconta che un giorno, mentre discutevano della teoria raffigurativa del linguaggio elaborata dal cosiddetto “primo Wittgenstein”,  teoria che postula un rigido isomorfismo…

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RESISTERE AL PRESENTE: LE PAROLE COME ARMI DEL FILOSOFO GUERRIERO

DI IVAN CORRADO Ne L’alfabeto di fuoco (2018),  romanzo di Ben Marcus pubblicato pochi giorni fa, le parole uccidono. Letteralmente. L’umanità è preda di un linguaggio tossico, i cui portatori sani sono bambini e ragazzi che provocano la malattia e la morte degli adulti semplicemente parlando. Del resto, è noto come le parole, anche solo…

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IL PRIMO NOMENCLATORE

PEE GEE DANIEL La sensazione fu quella di un vertiginoso risucchio, nel momento in cui venni strappato via a quell’inesistenza entro cui fino ad allora ero giaciuto. Il nulla che diviene qualcosa. Il nulla che si fa me. Fu un dolore lancinante a segnare questo passaggio, come se per nascere alla vita avessi dovuto prima…

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LA COMPLEMENTARIETÀ VERBALE TRA PERSUASIONE E SVELAMENTO

MATTEO MASELLI   Nel III libro della Monarchia uno scettico Dante riflette sui vincolanti rapporti di forza tra il Pontefice e l’Imperatore. Al sospetto per le tesi dei difensori della Curia romana, che rivendicavano con autorità la supremazia del potere spirituale, Dante seguita a dimostrarne la palese infondatezza non ritrovandone esplicita conferma nelle Sacre Scritture.…

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