Categoria: FILOSOFIA

HANNAH ARENDT, 10, 58, NOVEMBRE 2025/ DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI/UNIVERSITÀ DI TRIESTE/ DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA/UNIVERSITÀ DELLA CAMPANIA

SCRITTI DI FERDINANDO MENGA, MAURIZIO BALISTRERI, PIER MARRONE,  FABIO CIARAMELLI, GIUSEPPE IERACI, TOMMASO CICCARONE, EUSEBIO CICCOTTI, ANDREA RACITI, ERNESTO C. SFERRAZZA PAPA, LETIZIA KONDERAK, PIER GIUSEPPE PUGGIONI, SANTE MALETTA  

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HANNAH ARENDT E L’EREDITÀ DELLA SUA “FILOSOFIA” A CINQUANT’ANNI DALLA MORTE – EDITORIALE

FERDINANDO MENGA È noto, a chi ha una certa dimestichezza con il pensiero di Hannah Arendt, quanto quest’ultima rifuggisse dall’essere definita “filosofa” in senso stretto. E questo chiaramente non in virtù di un sedicente esercizio di modestia intellettuale che l’avrebbe orientata a una forma di reticenza rispetto all’autoattribuirsi un privilegio troppo elevato: quello riservato, insomma,…

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E PLURIBUS UNUM? CIÒ CHE HANNAH ARENDT (NON) PUÒ INSEGNARCI SULLA DEMOCRAZIA

FERDINANDO MENGA I. La riflessione di Hannah Arendt attorno alla comunità politica rappresenta uno dei tentativi più significativi della filosofia contemporanea di ripensare il senso profondo dell’azione collettiva. Per Arendt, come è noto, la comunità politica è innanzitutto “spazio di apparizione”: un ambito nel quale gli individui si rendono visibili gli uni agli altri –…

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HANNAH ARENDT E IL VALORE POLITICO DELLA NASCITA:DIFENDERE L’UNICITÀ NELL’ERA DELLA PROGRAMMAZIONE GENETICA

MAURIZIO BALISTRERI Per Arendt, la natalità non è soltanto un fatto biologico, ma la categoria filosofica decisiva per comprendere l’umano: ognuno di noi entra nel mondo come un inizio radicale, come la possibilità di spezzare la continuità del già dato e di aprire scenari imprevedibili. La nascita è il luogo in cui l’essere umano manifesta,…

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ARENDT VS. TRUTH

PIER MARRONE Cosa c’entra la verità con la politica, ammesso c’entri qualcosa? Non è semplice dare una risposta a questa domanda così diretta e forse così ingenua. Il cinismo da sempre diffuso nei governati non è diverso oggi da quanto è con ogni probabilità stato in ogni società con una certa complessità. I politici pensano…

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HANNAH ARENDT: AMOR MUNDI E ONNIPOTENZA DELLA BANALITÀ

TOMMASO CICCARONE La traiettoria filosofica di Hanna Arendt viaggia sull’alterità; sulla questione dell’essere donna e dell’essere ebrea, all’interno del Nichilismo europeo.: la filosofia come il porre questioni nell’immanenza dell’Essere o, come direbbe Nietzsche, nel deserto del mondo contemporaneo. In-differenza, annichilimento dell’inter-esse, superfluità e abbrutimento dell’uomo e della “polis”; amputazione della trascendenza, “cristallizzazione del male”: è…

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HANNAH ARENDT (2012, MARGARETHE VON TROTTA).QUANDO IL CINEMA RACCONTA LA FILOSOFIA

EUSEBIO CICCOTTI Premessa. Il presente articolo rilegge il film Hannah Arendt (idem, 2012), di Margarethe von Trotta, proponendo una analisi di alcuni elementi del linguaggio filmico (diegesi, recitazione, montaggio, scenografia, regia, genere) al servizio di una riflessione filosofica. Più in particolare si tenterà di vedere come gli autori abbiano costruito un racconto cinematografico che non…

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SOPRA IL CONCETTO DI RIVOLUZIONE: CONSIDERAZIONI AI MARGINI DEL PENSIERO DI HANNAH ARENDT

GIUSEPPE IERACI Settimane fa, passeggiando per il centro di Lubiana nei pressi del Judovski Kulturni Center, sono rimasto colpito da alcune installazioni, delle semplici panchine dalle strutture in ghisa e le assi in legno, il tutto verniciato di candido bianco, sulle quali sono riportate frasi estrapolate – si suppone – da testi di Hannah Arendt.…

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VOMITARE

ERNESTO C. SFERRAZZA PAPA 1. Il concetto di banalità del male irrompe nel dibattito filosofico e pubblico nel 1963, quando Hannah Arendt rielabora le intuizioni avute assistendo al processo ad Adolf Eichmann e lo trasforma in una delle più potenti categorie concettuali a disposizione per chi voglia rapidamente spiegare il negativo. Ecco lo scandalo: là…

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DIALOGARE CON SÉ, DIALOGARE CON L’ALTRO: CONTRO LA BANALITÀ DEL MALE

LETIZIA KONDERAK Tra le formule di Hannah Arendt che hanno decretato il successo accademico e popolare della pensatrice vi è il sintagma “banalità del male”, un termine coniato per descrivere Adolf Eichmann, burocrate nazista, come egli apparve durante il processo a Gerusalemme tra il 1961 e il 1962. In effetti Eichmann si rivelò del tutto…

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MOB AND CAPITAL: ARENDT SULLA GENESI IDEOLOGICA DELL’IMPERIALISMO

PIER GIUSEPPE PUGGIONI 1. La questione dell’imperialismo torna prepotentemente alla ribalta nello scacchiere internazionale. Apparentemente sepolta nella memoria di un lontano passato, in mezzo alla polvere degli archivi storici, nelle pagine della storia politica (e della storia della filosofia politica), questa categoria si fa avanti con urgenza nell’arsenale interpretativo per intendere lo scenario geopolitico. Se…

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HANNA ARENDT: LA NATALITÀ COME PRINCIPIO COSTITUENTE

SANTE MALETTA Alla fine della prefazione della prima edizione de Le origini del totalitarismo, scritta nell’estate del 1950 e caratterizzata da un grande pathos intellettuale, Hannah Arendt afferma che i tre fenomeni su cui l’opera incentra la sua analisi – antisemitismo, imperialismo e totalitarismo – “hanno dimostrato […] che la dignità umana ha bisogno di…

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ONNIPOTENZA, 10, 57, SETTEMBRE 2025/ DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI/UNIVERSITÀ DI TRIESTE/ DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA/UNIVERSITÀ DELLA CAMPANIA

SCRITTI DI PIER MARRONE,  FERDINANDO MENGA, CARMELO VIGNA, ANDREA AGUTI, ALBERTO ARTOSI, LUIGI MARCO BASSANI, PAOLO BETTINESCHI, TOMMASO CODIGNOLA, MICHELE ILLICETO, LETIZIA PELLICIONI, MATTIA POZZEBON,LEOPOLDO SANDONÀ, ANDREA STROLLO

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ONNIPOTENZA – EDITORIALE

PIER MARRONE Intensificare, progettare, acquisire un potere che antecedentemente non si possedeva. Dobbiamo necessariamente muoverci in questa prospettiva, proprio per il fatto che siamo esseri limitati. Lo facciamo continuamente, anche nelle cose più semplici, quotidiane e banali. Prendiamo un ascensore. Non facciamo altro che intensificare e dare realizzazione alle nostre capacità nutrita dalla nostra volontà…

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ONNI(M)POTENZA DIVINA? RIFLESSIONI QUASI LEVINASSIANE SULLA TRASCENDENZA

FERDINANDO MENGA Al di qua d’onnipotenza e impotenza Porsi il problema della (onni)potenza divina impone non pochi indugi metodologici preliminari, non solo a causa dell’assai difficile circoscrivibilità fenomenologica di tale ambito d’esperienza, ma anche per l’intricata stratificazione dei discorsi, che lungo la tradizione del pensiero, si sono intrattenuti su tale tema. Per questo motivo, scelgo…

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SULL’ONNIPOTENZA

CARMELO VIGNA La cifra dell’onnipotenza è notissima, è antichissima ed è solitamente legata alla cifra del divino, quindi all’ambito delle tradizioni religiose. Per traslato, viene da secoli anche usata simbolicamente per indicare situazioni in cui si vuole alludere a una potenza superiore a quella di solito sperimentata. Oggi, ad es., qualcuno scrive che la tecnica…

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ONNIPOTENZA: BREVI NOTE SU UN PASSAGGIO DI TESTIMONE, DALLA BORGHESIA AL SUO COMITATO D’AFFARI

LUIGI MARCO BASSANI In una nota intervista del 1966 a Der Spiegel, Martin Heidegger segnalava quello che percepiva come il maggiore problema politico del suo tempo. “Per me, oggi, la questione decisiva è capire come si possa far corrispondere, in generale, un sistema politico all’attuale epoca tecnica e di quale sistema potrebbe trattarsi. A questa…

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QUESTO RAGAZZO

PIER MARRONE Questo ragazzo. Questo ragazzo trascorre il mese di luglio nella sua città. Forse è stato al mare. Cosa abbia fatto di preciso nessuno è in grado di ricordare. Sono passati anni che sembrano eoni. Al mare, se ci è stato, come è probabile si faccia in una città di mare, quando non si…

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ONNIPOTENZA DIVINA

ANDREA AGUTI Qualcuno ricorderà una scena del film Manhattan di Woody Allen dove, nel corso di un colloquio, uno dei protagonisti cerca di giustificare le proprie debolezze morali (il tradimento della moglie) con il fatto che siamo degli “esseri umani”, “delle persone”, e si rivolge con tono di rimprovero al suo interlocutore che lo accusa,…

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ONNIPOTENZA E VOLONTÀ UMANA

PAOLO BETTINESCHI La capacità di realizzare tutto ciò che si vuole o si desidera. Questa, in buona sostanza, è l’onnipotenza. L’oggetto di un sogno, per l’essere umano. L’attributo proprio di Dio, per le religioni monoteistiche. Nel politeismo, invece, alle diverse divinità si attribuiscono ancora poteri differenti e specifici, e quel potere che rientra nelle capacità…

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LIMITE, AUTOSUPERAMENTO CURA: PER UNA CRITICA FILOSOFICA DELL’ONNIPOTENZA UMANA

TOMMASO CODIGNOLA La nostra civiltà appare fondata sull’illimitato. Nel campo della produzione l’idea che la crescita illimitata sia un obiettivo almeno discutibile è ancora lontana dall’essere accettata. Continuiamo a rallegrarci dell’aumento del pil e a preoccuparci per una sua stasi o decrescita. Al massimo vengono elaborati indici di crescita che comprendano altre variabili (l’indice di…

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GIOCARE A FARE DIO? L’IA, LE SELEZIONI DEGLI EMBRIONI E LE NUOVE SFIDE BIOETICHE DELLA GENITORIALITÀ

LETIZIA PELLICIONI La Diagnosi Genetica Preimpianto è una tecnica che può essere utilizzata durante la procedura di procreazione medicalmente assistita, si tratta nello specifico di un test che viene effettuato per rilevare possibili alterazioni genetiche o cromosomiche negli embrioni, prima del trasferimento nell’utero della donna. Durante la fecondazione possono infatti verificarsi delle alterazioni sul piano…

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IL TERZO GIORNO: IL RITORNO DEGLI ANIMALI NELL’ERA DELL’ONNIPOTENZA BIOTECNOLOGICA

MATTIA POZZEBON Quando si discute o si riflette sul rapporto di coesistenza – o, se si preferisce, di conflittualità – tra esseri umani e animali, è soprattutto il potere di morte esercitato dai primi sui secondi a costituire oggetto di dibattito e a suscitare, a ragione o a torto, le critiche più accese e le…

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PASOLINI, 10, 56, LUGLIO 2025/ DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI/UNIVERSITÀ DI TRIESTE/ DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA/UNIVERSITÀ DELLA CAMPANIA

SCRITTI DI TOMMASO GAZZOLO, ALESSANDRA ZIGAINA, PIER MARRONE,  DOMENICO BILOTTI, FABIO CIARAMELLI, EUSEBIO CICCOTTI, GABRIELE DE FILIPPO, CAMILLA NARBONI,ANTONIO GIMÉNEZ MERINO, JUAN CARLOS HERRERA, ALESSANDRO MEZZENA LONA, PAOLO QUAZZOLO, ERNESTO C. SFERRAZZA PAPA

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PASOLINI POSTUMO – EDITORIALE

TOMMASO GAZZOLO Si potrebbe definire Pasolini uno scrittore essenzialmente postumo. Lo aveva già, non senza polemica, osservato Sanguineti, il giorno dopo la sua morte, in un articolo per «Paese sera», in cui ricordava: «è stato sempre uno scrittore (e un regista) postumo, fin dal primo istante […]. Oggi, sembra impossibile negare a questa sua morte…

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