UN DIALOGO È PIACEVOLE QUANDO LA CONTROPARTE NON È INNAMORATA DELLA PROPRIA VOCE

1CRISTINA RIZZI GUELFI

dialogo

/di·à·lo·go/

sostantivo maschile

Colloquio tra due o più persone; capacità di comunicazione e comprensione reciproca.

Viviamo così, come in un miraggio aguzzo e amaro, sgranato e cinematografico. Tutti quanti, con dialoghi claudicanti e ambigui, con il naso per aria a udire tre centesimi di splendore. Ecco. Perché oramai le parole si seccano, anche se le fai maturare sul terrazzo, aspetti il momento giusto, si riducono solo a inutili e vuote telefonate lunghissime come strascichi da sposa. Il dialogo è qualcosa di più che un bidone di rifiuti pieno di accidentalità e garbuglio. E’ una questione di chimica e espressioni, errori di battitura compresi. Bisognerebbe saper prendere in considerazione l’attimo seguente. I tre secondi dopo aver chiuso la porta, i dieci secondi dopo aver spento il telefono e ricordarci di cosa vuol dire dialogare guardandosi negli occhi, nonostante l’altro abbia messo un profumo sgradevole.

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