IL TERMINE KAFKIANO POTREBBE ESSERE BASATO SULLA MIA VITA
CRISTINA RIZZI GUELFI
kafkiana
/kaf·kià·na/
aggettivo
Che presenta i caratteri dei personaggi e delle situazioni tipiche della narrativa di Kafka, ispirata all’assurdità e l’incomprensibilità delle situazioni in cui viene a trovarsi l’esistenza umana.
Questa sera si va a dormire dopo il brodo primordiale. Guarda come mi sveglio. Sono una persona diversa e non sono io, sono una persona diversa per ventiquattro ore al giorno. Non ho bisogno di niente per ventiquattro ore al giorno. Mi dimentico il mio nome e divento solo presente, per riconoscere alla bruttezza una sua autarchia, le variazioni e sfumature in essa contenute, proclamarne il diritto all’esistenza, sbrinerebbe questo nostro noiosissimo immobilismo. Celebriamo la bruttezza, dunque, per aprirci con stupore a nuova bellezza. Come diceva Voltaire “Chiedete a un rospo cosa sia la bellezza. Risponderà che è la femmina della sua specie, con due grandi occhi rotondi e sporgenti dalla testolina, un muso largo e piatto, ventre giallo, dorso marrone”






