C’ERA UNA VOLTA UN VIZIO
CRISTINA RIZZI GUELFI
lussuria
/lus·sù·ria/
sostantivo femminile
Incontrollata sensualità, spec. in quanto vizio capitale (contrapposta alla virtù della temperanza ), secondo la teologia cattolica.
“Lussuria entrò ne’ petti e quel furore Che la meschina gente chiama amore”
Una fauna zompettante chiusa in trincee dei benpensanti, delle impalcature morali costruite su infanzie di catechesi. Frasi impostate da letture piluccate di saggezza di barbuti clericali che tessono integralismi lessicali e si scagliano nella lotta all’eros come gladiatori nell’arena, per dare un senso a idee che non esistono ma che devono essere tenute in piedi con ogni genere di metafisici paletti. Frasi fatte di cultura prêt-à-porter, lette su quarte di copertine o sotto la rubrica “ pace e bene!” del calendario di frate Indovino. Tutte chiacchiere senza distintivo.
Tant’è.
Nel Cantico dei Cantici si racconta che il piacere sessuale serve a far capire quale può essere il piacere dell’anima quando incontra dio. Basti guardare l’estasi di Santa Teresa o di Ludovica Albertoni per capirlo.
Che destino bizzarro la lussuria: da vizio capitale forma di talento.



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