LUSSURIA – EDITORIALE
PIER MARRONE
La lussuria ha a che fare con l’immaginazione, che è tanto la capacità di prefigurarsi degli scenari futuri quanto la straordinaria capacità della nostra mente di formare delle immagini mentali. Questo è il motive per cui per la prima volta la nostra rivista apre il numero con ben quattro contributi di artisti dell’immagine. Questo segnala sia una nostra propensione alle contaminazioni sia sembra essere la prova empirica della verità del nesso inscindibile tra lussuria e immagine.
Eppure a guardare le cose più da vicino le cose, come spesso accade, si mostrano più complesse. Credo che questa complessità sia mostrata da tutti i contributi che proponiamo in questo numero, ma risalta con particolare evidenza proprio nei racconti fotografici. La lussuria non è una cosa, al modo in cui lo è un corpo oggetto proprio della lussuria. Non è quindi nemmeno rappresentabile in un’immagine. Tutte le immagini che troverete nei fotoracconti che vi proponiamo possono essere viste come delle anticipazioni di qualcosa che sta per succedere o come la riflessione su un momento successivo a un evento che è già accaduto. Quale evento? L’evento è una promessa, la promessa di una fusione sensuale (e mentale) con un’altra persona. Questa fusione dovrebbe dare origine a una nuova unità emotiva che prima non esisteva. Questa ricerca fusionale ha talvolta, raramente per fortuna, l’aspetto di un’ossessione psicotica come sanno tanto gli psicoterapeuti quanto i poeti. Così la descrive Shakespeare nel Sogno di una notte mezza estate: “Gli innamorati e i pazzi hanno i cervelli in tale ebollizione, / e tanto fervide son le loro fantasie, che concepiscono più / di quanto il freddo raziocinio mai comprenda. / Il lunatico, l’innamorato e il poeta, / sol di fantasia sono composti. / L’uno vede più demoni di quanti l’inferno ne contenga – / e questo è il pazzo.” L’amante, nella sua frenesia si costruisce l’immagine della bellezza e delle doti che per pregiudizio noi alla bellezza attribuiamo in volti che in altri momenti della sua vita non avrebbero suscitato in lui nessuna reazione. Per questo alcuni non tollerano divergenze nelle proprie relazioni passionali, perché pensano che il punto fusionale della loro relazione debba sempre essere riprodotto. Questo non è mai possibile, sia perché qualcosa di eccezionale non può che prodursi eccezionalmente, sia perché noi non sappiamo mai con certezza che la nostra credenza corrisponde alla realtà. Ci sono buone ragioni, anzi, per pensare che questo precisamente non accada. La sintonia tra due o più esseri umani è sempre presunta e mai certa. Nella lussuria è potentemente anticipata con la forza che solo i fantasmi possono avere.
Foto di Giula Crimaldi
Instagram: _giulicridi_
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