ASSISTENZA E SUPPORTO AI TEMPI DEI ROBOT

13265854343_68f9aa8c20_bMAURO MARTINI, VITTORIO MAZZIA, FRANCESCO SALVETTI

La crescente richiesta di operatori sanitari ha ispirato i produttori di robot e ricercatori di tutto il mondo a progettare piattaforme di assistenza autonome per categorie non completamente autosufficienti, ricerche che impegnano il Centro Pic4Ser del Politecnico di Torino. Infatti, una piattaforma robotica sufficientemente autonoma aprirebbe la possibilità di monitorare e tenere compagnia alle persone direttamente nelle loro case, liberando i sempre più carenti assistenti sanitari da gran parte della loro fatica. Anziani, pazienti affetti da problemi neurologici o con disabilità fisiche sono solo alcune delle categorie che potrebbero trarre giovamento da questo tipo di tecnologia nascente. Tuttavia, l’introduzione di queste macchine autonome per l’assistenza solleva differenti interrogativi e dibattiti etici; responsabilità, protezione dei dati e obbligo morale della società di prendersi cura dei più vulnerabili sono solo alcune delle considerazioni che richiedono particolare attenzione e riflessione da parte di tutte le parti coinvolte.

In primo luogo, soluzioni robotiche per l’assistenza possono essere utilizzate per fornire servizi importanti come il monitoraggio continuo dei parametri di vita, assicurare l’indipendenza, reagire prontamente in caso di infortuni o incidenti, assistere durante le attività domestiche, tenere compagnia o intrattenere e facilitare la comunicazione con parenti lontani o operatori sanitari. Tuttavia, l’abuso di questo tipo di piattaforme può anche dare risultati indesiderati come privare le persone assistite del contatto umano, aumentare la solitudine, portando inevitabilmente e inesorabilmente all’isolamento sociale invece che all’indipendenza. Quindi, un primo grande rischio legato all’aumento dell’uso dei robot come assistenti potrebbe proprio essere l’indebolimento dell’obbligo morale della società nel prendersi cura dei più vulnerabili. In questo contesto, il principale punto etico su cui riflettere è principalmente focalizzato sulla comprensione della misura in cui tali compiti possono essere assegnati ai robot e quali dovrebbero essere invece i limiti per questo processo di delega.

Affine a quest’ultimo punto, l’interazione uomo-macchina riveste allo stesso modo un punto etico rilevante per una tale applicazione robotica. Un problema cruciale nella progettazione di robot di servizio è lo sviluppo di una facile interfaccia che permetta a utenti non esperti di interagire e controllare le diverse funzionalità. Questo richiede un’attenzione particolare nello sviluppare sistemi che le persone siano a proprio agio a usare e con cui convivere. I robot per l’assistenza in particolare richiedono un alto grado di interazione e quindi c’è la necessità di supportare azioni sociali efficaci come gesti, reazioni visive e linguaggio naturale. In futuro, l’interazione robotica, principalmente grazie allo sviluppo di tecniche di intelligenza artificiale, potrebbe essere portata al punto in cui sembrerà completamente naturale e conseguentemente quasi indistinguibile dall’interazione umana. Tale situazione solleverebbe inevitabilmente altre questioni etiche, ponendo l’interrogativo se una persona fragile debba essere davvero definita da sola se le sue principali interazioni sociali sono con un agente robotico che ha comportamenti verosimilmente umani.

Un altro aspetto importante è legato alla responsabilità legale in caso di eventi imprevisti che portino a situazioni di pericolo per persone o cose. A causa della mancanza di normative vigenti su queste applicazioni di recente sviluppo, possono sorgere conflitti su chi ha la responsabilità in caso di incidenti. Da un lato, i produttori di robot possono essere considerati responsabili in caso di prodotto difettoso, sistemi mal progettati o situazioni di pericolo mal gestite durante il funzionamento della piattaforma robotica. Tuttavia, l’assistente sanitario o famigliari che scelgono di delegare alcune delle operazioni assistenziali a un agente robotico dovrebbero mantenere comunque l’obbligo di monitorare il funzionamento del sistema al fine di intervenire tempestivamente per evitare incidenti. In questo contesto, un’altra parte coinvolta rilevante sarebbe data dalle compagnie assicurative che dovrebbero fornire i propri servizi al fine di gestire la responsabilità civile in caso di difetti o uso improprio del prodotto. Questi tipi di problemi generano questioni sia legali che etiche che dovrebbero essere affrontate dagli organi giuridici competenti al fine di chiarire i ruoli precisi sia dei produttori che dei tutori.

Da un punto di vista più tecnico, poiché un robot domestico passerebbe quasi l’intera giornata insieme al paziente, diventa importante definire e progettare come vengono acquisiti e gestiti i dati personali. Per garantire un certo grado di autonomia, la piattaforma robotica dovrebbe essere in grado di rilevare l’ambiente con diversi sensori come telecamere, microfoni, sonar, lidar. Tutti questi dati devono essere gestiti in modo da garantire la privacy della persona assistita. Se la piattaforma robotica si affida a servizi cloud, spesso forniti da aziende diverse, un problema rilevante sarebbe quale tipo di dati viene trasmesso in streaming e come se ne garantisce la protezione. La sicurezza informatica è un campo in crescita per le applicazioni della robotica di servizio ed è finalizzata al raggiungimento della cosiddetta “privacy by design”, ovvero implementare funzionalità specifiche nella fase di progettazione per evitare la violazione del codice. Tuttavia, un punto debole delle applicazioni della robotica di servizio è il “sistema operativo robotico” (ROS), lo standard “de facto” per i sistemi robotici. L’improvvisa crescita del settore è stata aiutata dalla semplicità di questo sistema operativo che, purtroppo però, è stato progettato senza considerare quasi nessuna protezione di sicurezza. Infatti, un possibile programma malevolo potrebbe facilmente interferire con le comunicazioni ROS, leggendo messaggi privati ​​o persino interrompendo i nodi di comunicazione. Invece, sempre riguardo ai dati raccolti dalla piattaforma robotica, un altro punto focale è quale tipo di dati dovrebbero essere condivisi con i tutori. Gradi diversi di autonomia dell’assistito richiederebbero certamente diversi livelli di condivisione con gli assistenti sanitari. Tuttavia, dare la possibilità di sapere cosa sta facendo il paziente e dove si trova può rappresentare una grave violazione della sua privacy ed è quindi necessario individuare dei limiti a tale possibilità.

Infine, un altro problema etico sorge sul rapporto tra i produttori di robot e tutti i fornitori di tecnologia, software, hardware o servizi cloud, su cui l’azienda si affida per produrre i suoi prodotti. A causa della natura sensibile di questa applicazione, l’azienda deve dimostrare di lavorare con partner affidabili al fine di garantire l’affidabilità delle piattaforme finali. Ad esempio, se i produttori di robot utilizzano una particolare suite di software per fornire attività critiche come l’identificazione e l’inseguimento della persona, sorgono domande su come questo software viene convalidato e considerato attendibile.

In conclusione, lo sviluppo e la progettazione di queste macchine aprono importanti possibilità e vantaggi. Tuttavia, tenendo presente la sensibilità e la complessità dell’applicazione, tutti i problemi etici connessi non dovrebbero essere sottovalutati o affrontati a posteriori. Al contrario, dovrebbero essere discussi e risolti progressivamente da tutte le parti coinvolte nello sviluppo, in modo tale da controllare e contenere il potenziale di queste future macchine intelligenti.  Il potere senza il controllo non vale niente.

“2014-077 – red vs blue” by Robert Couse-Baker is licensed under CC BY 2.0

Il centro interdisciplinare del Politecnico di Torino, PIC4SeR, ha lo scopo di coordinare le attività di diversi gruppi di ricerca, già attivi nei vari dipartimenti, sulle tecnologie abilitanti necessarie per lo sviluppo di robot in grado di supportare gli esseri umani in attività lavorative o diurne, diventando dei veri e propri “compagni” sicuri e affidabili. In questo modo sarà possibile fondere e integrare soluzioni innovative correlate non solo al controllo, alla percezione, all’intelligenza artificiale e alla cognizione, ai sistemi di locomozione, alle architetture meccaniche intelligenti, all’attuazione e alla fornitura di energia, ma anche agli aspetti di progettazione, interazione, sicurezza, come bene, come problemi sociali, economici ed etici. L’esperienza di PIC4SeR si pone pertanto come supporto a tutte le fasi di sviluppo necessarie, portando alla progettazione, alla simulazione e alla fabbricazione dei componenti di base che consentiranno la nuova era dei “robot di servizio”.

ENDOXA - BIMESTRALE tecnologia

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