CIBO/FOOD – EDITORIALE

42805184804_8f2abed875_bMAURIZIO BALISTRERI

Ragionare oggi sul cibo non significa soltanto confrontarsi con i prodotti che troviamo sulle nostre tavole, ma anche allargare la prospettiva e riflettere su come la tecnologia prometta di modificare sempre più quell’aspetto della nostra vita che fino a ieri sembrava naturale e comunque permanente. Quando faccio riferimento alle trasformazioni che interessano e possono riguardare il cibo non penso soltanto ai cambiamenti che possiamo introdurre attraverso la catena di produzione. È vero che abbiamo ormai l’abitudine di scegliere tra alimenti sempre più ingegnerizzati e nei nostri frigoriferi lasciamo sempre un po’ di spazio ai quei cibi pronti o precotti (dalle pizze surgelate alle lasagne passando per i minestroni e le creme di verdura) che si preparano velocemente. Quanti di noi poi sanno resistere alla tentazione di un fast food che unisce la ristorazione rapida con la trasgressione e la possibilità di consumare un pasto fuori a prezzi accessibili? Tuttavia, il cibo del futuro sarà sicuramente molto più tecnologico di quello che oggi conosciamo. Pensate soltanto al dibattito che si sta aprendo sulla carne sintetica, prodotta cioè a partire da cellule staminali animali e di conseguenza senza bisogno di allevare e poi uccidere nessuno. Oppure, provando a guardare le cose ancora più in prospettiva, alla possibilità di alimentarsi soltanto con tavolette o pillole multinutrienti, come già accade in tanti romanzi di fantascienza. Una soluzione, questa, sicuramente ideale per affrontare lunghi e faticosi viaggi spaziali, anche se forse non sarà facilissimo condensare in poche pasticche tutte le sostanze (le proteine, i carboidrati, i grassi, le vitamine, i minerali eccetera) di cui ogni giorno abbiamo bisogno. Di fronte a questi scenari che anticipano il futuro colpisce la sempre maggiore attenzione e sensibilità che oggi c’è nei confronti di un certo tipo di cibo prodotto in maniera più naturale e meno industriale (dagli alimenti biologici, al cibo a chilometro zero al vino biologico e soprattutto naturale). Liquidarle come espressione di una disposizione luddista sarebbe un’interpretazione troppo facile e non farebbe giustizia alle persone che ogni giorno si impegnano per costruire, in maniera pacifica, un mondo più sostenibile e una società più rispettosa dei diritti delle generazioni future. È importante, però, chiedersi per quale ragione in un mondo che continuiamo a trasformare incessantemente (ed in cui la natura lascia sempre più spazio all’artificio e al tocco dell’uomo) dovremmo attribuire ancora un significato profondo a processi che appaiono ‘semplicemente’ naturali. I contributi raccolti in questo volumi vogliono contribuire a riflettere non soltanto sul presente, ma anche sul futuro del cibo e richiamare l’attenzione sul significato politico delle nostre scelte.

Variety of fresh fruits on organic food night market. Bali island, Indonesia.” by Artem Beliaikin is marked with CC0 1.0.

BIOTECNOLOGIE ENDOXA - BIMESTRALE FILOSOFIA

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