L’IMMORTALITÀ È PRENDERE POSSESSO DELLA PROPRIA COSCIENZA PER USUCAPIONE
CRISTINA RIZZI GUELFI
L’immortalità è fatta di frammenti. Influenze involontarie, incroci visivi, un album di fotografie mentali sparse alla rinfusa. Un minuscolo Robert Capa svogliato che immortala particelle di vita e tutto diventa un libro giallo con le ultime pagine strappate. Una visione ipertricotica del mondo. Come L’inferno comincia nel giardino di Lethem con le sue streghe erotiche, le merende negate, le incursioni nel mondo della morte, il ritorno periodico alla vita dopo aver combattuto in un giocoso e ripetitivo universo parallelo popolato da cani robot. L’immortalità è il vociare tremante e approssimativo degli interrogativi sfiancanti. Il suono delle monete sporche, tutte in fila nella mia tasca. Cartoline noiose da un posto lontano, così lontano da essere solo un puntino.
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