IN FONDO AL MIO TUNNEL C’È L’INSEGNA AL NEON DI UNA CASA DI CURA

IMG_6051CRISTINA RIZZI GUELFI

cura

/cù·ra/

sostantivo femminile

1.Impegno assiduo e diligente nel provvedere a qualcuno o a qualcosa; premura

2.Il complesso dei mezzi terapeutici e delle prescrizioni mediche relative a determinate malattie

Non ho mai avuto quelle fantasie di incantesimi, non sono mai stata ammaliata da stregoni, dalle ali di fata, dai gran cerimonieri. A sette anni mi donarono un libro che parlava di una pietra incantata da cercare tra differenti mondi. Non lo iniziai mai, neppure mezza riga. Sono stata una bambina da tatami, da brodaglia fumante e acqua infreddolita in bicchieri colorati. Mi sbuffavo le chiome di parole, come cappotto di piume anni venti. Perché sono cresciuta con la lista delle consananti dietro il frigorifero, i piedi nudi sul linoleum, titubanze azzurre sedute su una sedia di paglia. Perché dopotutto la cura migliore è accarezzarsi il braccio invisibile e avere due caramelle al rabarbaro nel fondo alle tasche. E un riemergere di sensazioni.

 

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