LA METAMORFOSI DELLA SIMPATIA NELL’ERA DEL COVID19
LUCREZIA ROMUSSI
La simpatia per Greci e Latini era un collegamento con l’Universo, per Adam Smith, invece, l’unico strumento necessario ai fini dell’etica a differenza di Hume che lo considera necessario ma non sufficiente. Insomma, la simpatia per secoli ha interessato il dibattito filosofico creando altresì interessanti e stimolanti confronti tra studiosi, ma oggi in un mondo sempre più smart e tecnologico, in cui contano i secondi, la velocità, il collegamento, la simpatia è rimasta la stessa? Attraverso uno studio di ricerca si è analizzato un fenomeno sicuramente inedito e straordinario come la dad al fine di mettere in relazione la metamorfosi nel presente della simpatia in generale, con un focus sull’interpretazione humiana.
La pandemia di SARS-CoV-2 ha indotto gli enti governativi a introdurre la dad come principale forma di didattica. Da marzo 2020, la chiusura degli atenei, in risposta alla pandemia di COVID-19, ha fatto sì che oltre il 90% degli iscritti all’Università dovesse abbandonare le aule. L’Italia è stato il primo Paese in Europa ad attuare un lockdown a livello nazionale. Le strutture universitarie hanno iniziato a chiudere a fine febbraio 2020, a partire dal nord Italia. Dal 10 marzo 2020 il governo ha poi esteso le misure di blocco a tutte le regioni del Paese come enunciato dal DCPM del 9.03.2020. I ragazzi e le loro famiglie hanno vissuto in quasi totale isolamento per circa due mesi fino al 3 maggio 2020 e le università sono rimaste chiuse sino a settembre. Ulteriori note e/o indicazioni ministeriali hanno accompagnato il processo con pronunciamenti successivi. In particolare, con la Nota del 28 Marzo il Ministero dell’Istruzione (Nota 562/2020) ha stanziato 85 milioni di euro per consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi di piattaforme digitali per l’apprendimento a distanza, di fornire computer agli studenti meno abbienti e di sostenere la formazione dei docenti sulle metodologie e le tecniche della didattica a distanza. Il 6 Aprile 2020 il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato una guida per i docenti riguardo la didattica telematica con indicazioni che spaziano dal digital divide al supporto psicologico verso gli alunni rispetto alla situazione pandemica. Un ultimo riferimento normativo di rilievo riguarda il pronunciamento sul delicato tema della valutazione da parte della Commissione Cultura e Istruzione, in data 27 Maggio 2020 che ha approvato un emendamento al Disegno di legge n. 1774, il quale consentiva agli insegnanti di potersi avvalere di uno strumento descrittivo per documentare le lacune e i punti di forza degli apprendimenti degli allievi e incoraggiandoli verso un uso formativo della valutazione. Nel corso dell’anno accademico 2020/21 la durata dei periodi di sospensione parziale o totale della didattica in presenza è stata differenziata tra ordini territori, come disposto dai DPCM emanati a partire dal 6 novembre 2020 e da alcune ordinanze regionali, che talvolta, hanno imposto limitazioni ulteriori.
Il metodo di ricerca prevede una sperimentazione articolata in tre fasi.
Nel primo livello è stato individuato il campione principale di riferimento al fine di determinare una regione pilota che potesse fungere da esempio didattico-educativo-istituzionale italiano. Rintracciati i dati statistici tramite due enti di ricerca accreditati al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca come Istat e Ustat si è proceduto a una comparazione quantitativa dei numeri emersi, il Lazio si è distinto per maggioranza in termini di iscrizioni numeriche con una frequentazione universitaria pari a 335.542 studenti su un totale di 1.730.563 alunni in Italia, per l’elevato numero di istituti universitari che contano 55 strutture di formazione, il dato più copioso dell’intera penisola, per la multiculturalità degli studenti con 25% di essi, 16.283 provenienti da nazioni europee ed extra europee e, infine, per l’importante considerazione numerica di genere che calcola su 335.542 iscritti, 178.075 di sesso femminile su un totale italiano di 1.271.408 allieve, pertanto, a seguito di tali considerazioni il Lazio è stato considerato quale regione con maggiori requisiti in termini numerici e qualitativi ai fini della suddetta ricerca.
Nella seconda fase si è proceduto all’individuazione specifica del target di riferimento attraverso un’accurata analisi dei dati inerenti le specificazioni di genere e nazionalità. Su un primo campione di 600 studenti è stata considerata la stessa percentuale numerica proporzionalmente agli individui di genere maschile, femminile e di identità non binaria contemplando nel sondaggio anche il 25% di studenti non italiani. La fascia media di età rilevata, trattandosi del primo ciclo di studi accademici, corrisponde a quella compresa tra i 19 e 25 anni. Infine, in conformità a quanto esplicitato nella Gazzetta Ufficiale n. 110 del 10 maggio 2021 in cui è stata pubblicata la legge n. 60 del 22 aprile 2021 in relazione al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, fatto a Strasburgo il 10 ottobre 2018, si è provveduto a realizzare il sondaggio in forma anonima, con l’intento, non secondario, di conferire all’indagine indipendenza intellettuale cercando di gestire al meglio lo sforzo emozionale-ansioso degli studenti, considerato che un numero elevato di loro, 800.000, soffre di disturbi d’ansia.
Nella terza e ultima fase il sondaggio è stato sottoposto concretamente agli interessati attraverso le principali piattaforme tecnologiche e i maggiori social media, con una divulgazione capillare ai gruppi Whatsapp e Facebook accademici di tutti gli atenei laziali, nella fattispecie, Università degli Studi della Tuscia, Università La Sapienza, Università Tor Vergata, LUMSA, LUISS, Università degli studi di Roma “Foro Italico”, Università Roma Tre, Università Campus Bio-medico, Università degli Studi Internazionali di Roma, Università telematica Guglielmo Marconi, Università telematica Unitelma Sapienza, Università Europea, Università telematica Uninettuno, Università telematica Mercatorum di Roma, Università telematica Niccolò Cusano, Università telematica “San Raffaele” di Roma, University di Saint Camillus International University of Health e Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Dato il campione di 600 studenti universitari è emerso che:
L’84,6% ha seguito più del 50% di lezioni in Dad, il 91,8% ha un dispositivo elettronico per accedere alla Dad di sua proprietà, 80,3% utilizza una stanza privata durante la didattica, il 69,3% dichiara di ascoltare attentamente la lezione senza svolgere ulteriori impieghi domestici o lavorativi, il 54,7% valuta la dad migliore come esperienza rispetto all’insegnamento in presenza nonostante il 64,1% affermi di aver avuto problemi di accesso a internet causa la non agevole fruibilità della rete e la scarsa qualità del segnale e il 52,5% ammetta maggiori cali d’attenzione. E’ emerso che il 53,2 % degli studenti preferisce la dad come modalità di apprendimento principale nonostante il 69,1% reputi importante, all’interno di un percorso accademico, il contatto umano con il corpo docenti e colleghi. Infatti il 53,7% degli intervistati sostiene di aver riscontrato difficoltà all’esercizio del confronto, anche se il 56,7% non considera particolarmente utile, in termini qualitativi dell’apprendimento, la frequentazione dei locali annessi agli atenei, adibiti a luoghi di studio comuni, quali biblioteche e sale studio. Inoltre, risultato prevedibile, il 55,7% considera gli esami sostenuti in dad più semplici da affrontare, anche se il 55,4% dichiara che il proprio metodo di studio è rimasto invariato.
Tra gli obbiettivi prossimi di prosecuzione del progetto di ricerca emerge la volontà di estendere l’analisi in altre regioni italiane, per concludere poi l’elaborato con un’equiparazione finale dei risultati ottenuti e una successiva discussione accademica in merito. L’analisi dunque ha l’obbiettivo ultimo di studiare una realtà straordinaria come l’esperienza della dad a seguito della pandemia da Covid19 in relazione alla metamorfosi della simpatia nel presente, considerando il macrotema degli effetti della tecnologia sul presente e futuro in riferimento alle teorie deterministiche di Buckingham il quale afferma ‘’che la tecnologia sia il risultato di un processo neutrale basato sulla ricerca scientifica e lo sviluppo piuttosto che il prodotto dell’intera-zione tra forze sociali, politiche ed economiche.. Ne consegue che alla tecnologia viene imputata la capacità di avere effetti, produrre cambiamenti psicologici e sociali, indipendentemente dal modo in cui viene usata e dai contesti e i processi sociali in cui interviene. Tuttavia, simili visioni assolutizzanti della tecnologia sono state ampiamente messe in discussione in quanto propongono una interpretazione «desocializzata» della tecnologia stessa, ossia una concezione che ignora la storia sociale dei media come se essi influenzassero la società piuttosto che esserne influenzati e, infine, si ha l’obbiettivo di analizzare la distanza transazionale esprimente l’insieme dei fattori che possono contribuire allo scarto comunicativo tra chi insegna e chi apprende: tale divario si misura in presenza (o assenza) di un dialogo educativo, da una parte, e di una struttura più o meno vincolante, dall’altra, secondo le teorie di Moore (1993). Sul piano educativo, si tratta allora non tanto di “rimpiazzare” ciò che è fisicamente assente (distanza geografica) quanto piuttosto di “far circolare i segni della presenza”, come sostiene Jaquinot (2002).
In base alle teorie deterministiche di Buckingham e le riflessioni sociali di Moore e Jaquinot in correlazione al concetto di simpatia humiano, inteso come capacità umana di entrare in co-relazione con l’altro, risulta appropriato analizzare due dati fondamentali del questionario. E’ emerso che il 53,2 % degli studenti preferisce la dad come modalità di apprendimento principale nonostante il 69,1% reputi importante, all’interno di un percorso accademico, il contatto umano con il corpo docenti e colleghi. Infatti il 53,7% degli intervistati sostiene di aver riscontrato difficoltà all’esercizio della comparazione, dunque, gli studenti desiderano anche all’interno di un percorso didattico immedesimarsi nell’altro per un’esperienza di apprendimento immersiva e bi-direzionale. Le teorie humiane riguardo la simpatia risultano, pertanto, di estrema attualità e usufruibili nell’esperienza di apprendimento, la metamorfosi compiuta dalla simpatia vede la propria realizzazione su un piano solo formale ma non sostanziale, la simpatia humiana oggi conosce altri strumenti per veicolarsi come una piattaforma multimediale o un social media, ma nel suo perno centrale ovvero la capacità di co-relazione in ambito sociale, è rimasta invariata. La simpatia di Hume affiora nella modalità di linguaggio della dad e della maggioranza di dispositivi di comunicazione di massa tecnologici come Facebook, Twitter, Instagram ecc., rimanendo pressoché identica nella sua essenza, motivo questo che porta ad asserire che, ancora una volta, il filosofo di Ediburgo è l’espressione di un genio anacronistico in grado di far resistere le sue teorie al tempo e allo spazio.
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ENDOXA - BIMESTRALE FILOSOFIA Endoxa settembre 2021 Lucrezia Romussi Metamorfosi