Categoria: STORIA DELLE IDEE

L’ILLUSIONE DELLE ILLUSIONI IN TEMPI DI CRISI: DA KANT A NIETZSCHE, LE FINZIONI COME UNICA VIA D’USCITA

RICCARDO DAL FERRO Eccoli, gli avvoltoi dell’autenticità, pronti a scagliarsi sulla carcassa di un’umanità sofferente con le loro frasi fatte: “Un uomo lo si riconosce dal modo in cui prova dolore”, dicono alcuni. “Solo quando il caos congeda le maschere emerge la vera natura dell’individuo”, dicono altri.” È nel momento di difficoltà che si discerne…

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FINZIONI SPECISTE

MASSIMO FILIPPI ENRICO MONACELLI I processi della différance, della traccia, dell’iterabilità, della dis-appropriazione […] sono all’opera dappertutto, cioè ben al di là dell’umanità. Jacques Derrida, “Il faut bien manger” o il calcolo del soggetto  Capo Secondo la Treccani, la finzione è “l’atto, o l’abitudine, di fingere, di simulare” nonché un’“invenzione della mente, ciò che si…

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LA PARTE MIGLIORE DI NOI: I ROBOT! (E LA PAURA CHE CI SOMIGLINO TROPPO)

MICHELANGELO DE BONIS Premessa Questo articolo l’ho riscritto molte volte sia nella mia mente sia sulla tastiera del mio computer. Questa è la forma definitiva al momento della consegna, ma se avessi avuto altro tempo sicuramente oggi leggeremmo un pezzo del tutto diverso, come diversi sono quelli ormai cestinati. Come mai questa revisione continua? Perché…

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SARTRE A NAPOLI

FABIO CIARAMELLI La disposizione d’animo fondamentale con cui Sartre s’accosta a Napoli  è l’ambivalenza di sentimenti. Come ammette lui stesso, “l’amo e ne ho orrore. E mi vergogno di andare a vederla”.

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IL FILO INVISIBILE TRA L’UOMO E LA TECNOLOGIA: INFORMATICA O FANTASCIENZA?

MICHELANGELO DE BONIS Calvino e la leggerezza del software Ogni volta che sento parlare di visibilità o leggerezza mi saltano in mente le lezioni americane di Italo Calvino, un ciclo di sei incontri che l’autore fu invitato a tenere all’Università di Harvard (le “Charles Eliot Norton Poetry Lectures”). Calvino ne scrisse in Italia cinque prima…

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VISIBILI E INVISIBILI

MARCELLO MONALDI La coppia di termini opposti visibile-invisibile ha governato la storia del pensiero occidentale e ha segnato in misura non meno rilevante il contenutio dottrinale della religione dell’occidente, il Cristianesimo: Platone, nella Repubblica, suddivide l’intera compagine dell’essere in una sfera visibile (tò oratòn) e in una intelligibile (tò noetòn), questa seconda invisibile agli occhi…

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L’INVISIBILE SI FA VISIBILE: IL DESIDERIO TRA NARRAZIONE E REALTÀ

EMANUELE AMBROSIO Visibile e invisibile, concreto e astratto, realtà e finzione, presente e futuro, veglia e sogno. Ognuna di queste coppie di termini suscita con forza un’infinità di domande e anche di tentativi filosofici di spiegarne le differenze – se ce ne sono, le caratteristiche che le contraddistinguono, le essenze. C’è uno iato ontologico insuperabile…

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SUL LINGUAGGIO DEI GESTI

FABIO CIARAMELLI   Partirò da un aneddoto che ha per protagonisti  Ludwig Wittgenstein  e Piero Sraffa. Il grande filosofo austriaco e l’altrettanto grande economista italiano insegnavano ambedue a Cambridge ed erano amici.  Si racconta che un giorno, mentre discutevano della teoria raffigurativa del linguaggio elaborata dal cosiddetto “primo Wittgenstein”,  teoria che postula un rigido isomorfismo…

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IL NARCISO DI WITTGENSTEIN

PIER MARRONE Innamorarsi senza poter soddisfare la propria passione è decisamente frustrante, ma è una nemesi talvolta necessaria e un correttivo al nostro senso di potenza, che distorce la nostra relazione con il mondo. In questa frustrazione si è ancora in contatto, sebbene distorto, con il mondo. Il legame è distorto perché la passione ci…

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I BAFFI DI NARCISO

PEE GEE DANIEL Narciso, ovvero: il più bel figo del bigoncio. Era Narciso il più vezzeggiato fustacchione di tutta la sua remota, misconosciuta epoca. Dotato di un tale sex appeal da tramutare all’istante in caloroso spasimante chiunque incontrasse sul proprio cammino. Attirava spontaneamente a sé gli occhi della gente come la calamita fa con la…

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IL MAIALE DI SOCRATE

PIER MARRONE Che cosa è il meglio della vita? Alcune pubblicità non avrebbero difficoltà a rispondere. Procurarsi il meglio della vita equivale ad acquistare il prodotto che la pubblicità proclama come il coronamento di un progetto esistenziale o il segno che un proprio progetto di vita è particolarmente degno di considerazione. Tanto degno di considerazione…

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ELOGIO DELLA VITA SENZA STILE

GIANFRANCO PELLEGRINO Nel film Manhattan (1979), Woody Allen fa recitare al protagonista – Isaac Davis – un brevissimo monologo sul senso della vita, sulle cose che rendono una vita degna di essere vissuta. Ecco le sue parole: Perché vale la pena di vivere? È un’ottima domanda. Be’, ci sono certe cose per cui vale la…

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LA BONTÀ DEL CIBO, LA VITA BUONA

SIMONE POLLO Per noi esseri umani il cibo è un piacere ed è un pezzo della nostra cultura. Mai come oggi nelle nostre società economicamente progredite l’alimentazione è molto più che una necessità vitale. Programmi televisivi,  libri, giornali, ristoranti e negozi contribuiscono a costruire un mercato e una vera e propria industria culturale del cibo,…

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IL BENE È IL TUTTO

SAVERIO MARIANI Per affrontare la riflessione che vorrei proporre, e per onestà, dobbiamo partire da una constatazione che appare molto semplice e, tuttavia, è decisiva: se non avessimo l’opportunità di dire cos’è bene e cos’è male per la nostra vita, probabilmente non riusciremmo a sopravvivere. È infatti solo capendo cos’è buono per noi – nel…

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RIFORMA: CONSIDERAZIONI TRA FENOMENOLOGIA E SEMANTICA

GIUSEPPE BATTELLI  Parlando di riforma, in questi mesi di ricorrenza penta-centenaria è difficile sfuggire alla forza attrattiva dell’esposizione a Wittenberg delle 95 tesi di Martin Lutero. Troppo rilevante è stato lo spessore assunto progressivamente dall’atto compiutosi, per quello che è dato sapere e come la tradizione evangelica ha in ogni caso consacrato, il 31 ottobre…

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ERETICO, CORSARO, LUTERANO

MARCELLO MONALDI Chi si è definito tale (corsaro, eretico, luterano) non è Martin Luther o Lutero, il capofila dei riformatori cinquecenteschi della chiesa cattolica romana, bensì Pier Paolo Pasolini, che a dire il vero si è definito così per via indiretta, cioè attraverso le opere, o meglio attraverso i titoli di certe sue opere (in…

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L’UMILIAZIONE DEI POTENTI

MARCO CANDIDA Mi sveglio. Sono le sette e sette del mattino. Scuoto la testa confusa. Non può essere siano le sette e sette, a meno che… A meno che non sia un prodigio. Sono tornata indietro nel tempo. Il nastro è stato riavvolto oppure ho sognato, anche se è stato un sogno molto vivido. Altrimenti,…

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LA TEOLOGIA DEI DEPECHE MODE: ANTIPELAGIANESIMO, COLPA, REDENZIONE

PIER MARRONE Nascita dell’individualità, focalizzazione sulla interiorità del soggetto che diviene un centro significativo di esperienza proprio in quanto unità individuale e non perché inserito in una rete di relazioni che casomai sono ontologicamente e logicamente successive all’esistenza dell’individuo: tutto questo e molto altro ancora una ampia tradizione culturale connette al fenomeno della Riforma.

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IL SILENZIO DELLA RIFORMA: FEDE E LAICITÀ, TRA LUTERO E KIERKEGAARD

RICCARDO DAL FERRO Scriviamo sempre l’ultima parola, l’ultima frase del mondo, in modo da esaurire tutto quel che c’è da dire. Come diceva Michel Foucault: “A dire il vero, quello che uno sta scrivendo nel momento in cui scrive, l’ultima frase dell’opera che sta finendo, è anche l’ultima frase del mondo, così che poi non…

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CONSEGUENZE DELLA RIFORMA

DEBORA SPINI Cinquecento anni dopo l’affissione delle tesi contro la teologia scolastica alla porta della cattedrale di Wittenberg, un Lutero sorridente con la penna d’oca in mano è stato nel 2017 il giocattolo più venduto dalla Playmobil; sull’onda di quel successo, la ditta tedesca che ha prodotto anche un’animazione  sulla vita del Riformatore  rappresentata tutta…

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