LA VITA NELL’OGGETTO IN FENOMENOLOGIA, POSTFENOMENOLOGIA, NUOVO MATERIALISMO E ARTE

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Questo articolo vuole porre le basi per un nuovo studio sugli effetti prodotti dalle tecnologie digitali emergenti grazie all’uso di postfenomenologia e nuovo materialismo.

La nostra vita è pervasa da tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata, e la robotica. Diventa quindi importante comprendere se le tecnologie hanno effetti sulla società ed imparare a gestirli. Normalmente la filosofia viene usata per studiare una introduzione di queste tecnologie in modo armonioso e in conformità con i valori della società. Idealmente si pensa ad una tavola rotonda a cui siedono ingegneri e filosofi per prendere in considerazione i vari aspetti toccati dall’introduzione delle tecnologie. Esempi di questo tipo di lavoro sono gli studi fatti per ottenere una tecnologia “responsabile”, “degna di fiducia” ed “etica” effettuati dalla Comunità Europea. Questa impostazione basata su un dialogo tra differenti discipline viene proposta soprattutto dall’“empirical turn” in filosofia della tecnologia e dalle scuole legate al “value sensitive design”. Secondo queste impostazioni le tecnologie non sono “neutrali” e quindi bisogna studiarne lo sviluppo ed il loro inserimento all’interno della società in relazione ai valori della società stessa.

Tuttavia, esistono posizioni che sostengono la “non neutralità” delle tecnologie che non sono compresi all’interno di questa analisi. Secondo queste prospettive, parallelamente allo studio su come introdurre armoniosamente le tecnologie all’interno della società in relazione a valori preesistenti, bisogna prendere in considerazione anche come esse riescano a ridefinire proprio questi valori.

Siamo sicuri ad esempio che l’introduzione di intelligenze artificiali “responsabili” non modifichi il modo in cui noi viviamo la nostra autonomia e il ruolo che abbiamo nella società? È possibile che l’introduzione di robot con i quali avere rapporti intimi non modifichi i valori che diamo al rapporto con altre persone e il modo di vivere le nostre relazioni umane in generale?

Queste domande evidenziano come le tecnologie possano cambiare i valori interni ad una società e dunque come queste non siano solamente meri oggetti, ma debbano piuttosto essere considerate e analizzate come gli attori principali di questo cambiamento.

Alcuni ricercatori in postfenomenologia e nuovo materialismo stanno studiando come gli oggetti siano attivi e, in un certo senso, “vivi”. Questi studi, quindi, permettono di cambiare prospettiva ponendo gli oggetti al centro dell’analisi.

La fenomenologia husserliana stessa può essere letta come un modo per dare voce agli oggetti. Gli oggetti non sono solamente entità percepite come se fossero copri morti, ma sono entità “attive” che muovono i soggetti imponendosi su di essi. I testi husserliani sulla sintesi passiva sono direttamente rivolti allo studio di ciò che accade all’interno degli oggetti e a riconoscere loro una propria vita e volontà. L’oggetto è talmente attivo che Husserl usa esplicitamente termini quali “attività” nella passività per evidenziarne le sue azioni. L’oggetto emerge e si presenta al soggetto dopo una sua attività interna che lo lega al territorio e ad una storia personale. Per esempio, una mela posata su un tavolo, presentandosi come “gustosa”, può tentare il soggetto e spingerlo a dare un morso. Allo stesso tempo, la mela si lega alla sua storia e a tutti gli altri oggetti che ha incontrato durante il suo sviluppo tramite i suoi “orizzonti” temporali e spaziali. Secondo un approccio fenomenologico, tutti questi elementi sono presenti all’interno della mela stessa e ne strutturano il come essa si presenta al soggetto.

Insieme ad altri ricercatori in postfenomenologia prendo spunto da questa analisi e vedo le tecnologie come oggetti “attivi” che modificano i soggetti e come si relazionano con il mondo. Le tecnologie modificano i problemi etici che una persona deve affrontare ponendo nuove domande e presentando nuove scelte. Per esempio, le tecnologie che permettono di “vedere” le malformazioni in un feto introducono nuove domande e dilemmi etici legati alle decisioni da prendere nel caso ci sia una malformazione. Le tecnologie possono essere ostili per una specifica comunità come i divisori sulle panchine pubbliche per non permettere ai senza tetto di dormirci sopra. Le tecnologie digitali come i sex robots non permettono solamente di avere una nuova esperienza ma modificano le domande che una persona si pone relativamente a cosa significhi avere una relazione sentimentale e i valori che diamo a tale legame. Una realtà aumentata non modifica solamente il mondo percepibile, aggiungendo oggetti digitali, ma ci pone difronte a domande relative a come ci rapportiamo con il mondo “reale” e cosa consideriamo “reale”.

In arte il nuovo materialismo prende in considerazione la vita dei materiali e degli oggetti come punto focale della sua analisi. Secondo il nuovo materialismo gli oggetti hanno una loro “vita” e portano con sé valori e significati sviluppati nel tempo. Il nuovo materialismo mostra come la materia stessa sia una “vibrant matter” e come nel mondo esistano azioni chiamate “impersonal agencies” non riconducibili a soggetti umani. Ogni oggetto ha una storia personale, un ruolo attivo nel mondo ed una propria prospettiva che vengono imposte alle persone circostanti.

Lo studio delle nuove tecnologie digitali e il dialogo tra diverse discipline devono prendere in considerazione le nuove posizioni portate dal nuovo materialismo e da alcuni ricercatori in postfenomenologia e fare tesoro delle loro ricerche. Il loro approccio porta ad un cambiamento di orientamento generale dove la tecnologia non necessita solamente di essere inserita armoniosamente nella società, bensì ne modifica i valori assieme alle domande e alle scelte che le persone si pongono.

Per comprendere meglio gli effetti delle tecnologie si deve partire dal presupposto che esse hanno una vita propria che si impone nella società stessa. Il nuovo materialismo e alcuni aspetti della postfenomenologia ci aprono la strada per comprendere questo nuovo orizzonte.

Imagine: “Materials Engineering Research Facility” by Argonne National Laboratory is licensed with CC BY-NC-SA 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

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